La formulazione di un questionario: non ci sono regole precise ma buoni suggerimenti
Die Formulierung eines Fragebogens: keine genauen Regeln, aber gute Vorschläge

Elena Vanzo - 2022

La survey mediante questionario è ampiamente utilizzata nella ricerca sociale e riveste un ruolo fondamentale per esplorare motivazioni, atteggiamenti, sentimenti, percezioni ed aspettative della popolazione o di gruppi di persone. Ma come si fa un buon questionario?

È quasi banale affermare che il modo in cui la domanda è formulata può influenzare la risposta. La formulazione di un questionario è un lavoro difficile da formalizzare dato che non esistono regole precise; al massimo si possono dare dei semplici suggerimenti.
In generale per la stesura di un buon questionario sono necessari:
  • l’esperienza del/la ricercatore/trice;
  • la conoscenza della popolazione alla quale il questionario viene somministrato;
  • la chiarezza delle ipotesi di ricerca.



(Foto: Pixabay)


Il primo punto può essere surrogato, per chi ha poca esperienza, da un’attenta consultazione dei questionari precedentemente utilizzati sullo stesso argomento o su argomenti simili.

Si riportano di seguito alcuni suggerimenti di carattere generale legati al linguaggio ed al contenuto stesso delle domande che si trovano in molti dei manuali dedicati alla costruzione di questionari:
  • utilizzare un linguaggio semplice ed adeguato alle caratteristiche del campione o del gruppo studiato, nonché considerare anche eventuali problemi legati alla traduzione in altre lingue;
  • evitare definizioni ambigue e con risposta non univoca;
  • evitare accenti troppo positivi o negativi;
  • focalizzare nel tempo: ad esempio è meglio chiedere “Oggi o ieri ha letto il giornale?” piuttosto che “Con che frequenza lei abitualmente legge il giornale?”. Con la prima domanda si fa riferimento ad un reale comportamento, con la seconda c’è il rischio di ricevere risposte vaghe ed esposte al rischio di risposta in base al “dover o voler essere”;
  • mancanza di opinioni e “non so”: il “non so” è una risposta legittima.

Quando il questionario è pronto, si apre una fase molto importante: la fase di collaudo, o come viene comunemente chiamato, la fase del pre-test. Si tratta di una prova generale del questionario con tutte le caratteristiche della rilevazione finale con almeno una decina di persone del gruppo target a cui si somministrerà il questionario. In questo modo ci si può accorgere di eventuali necessità di modifica prima che la rilevazione inizi ufficialmente. Il costo del pre-test è minimo, ma la sua resa in termini di qualità è massima.

Per finire, un requisito base di scientificità: in ogni presentazione di dati tratti da questionario è buona norma riportare anche l’esatta formulazione della domanda che l’ha prodotto ed il numero di persone che hanno risposto.
 
 
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