La tecnologia a sostegno degli anziani: benedizione o maledizione?
Technik zur Unterstützung älterer Menschen: Segen oder Fluch?

Elena Vanzo - 2020

Il progetto Petal - PErsonalizable assisTive Ambient monitoring and Lighting rientra tra i progetti cofinanziati dal programma europeo „Active and Assisted Living“ (AAL-2016) e si è posto l‘obiettivo di sviluppare e testare una tecnologia in grado di estendere il tempo in cui le persone anziane possono vivere nel loro ambiente domestico aumentando la loro autonomia e assistendoli nello svolgimento delle attività della vita quotidiana.

(Foto: Pixabay)

Tra giugno e novembre 2020 il sistema Petal è stato testato da 8 anziani/e con lievi disturbi cognitivi nelle loro abitazioni site in tre paesi europei (Italia, Austria e Romania): sono stati installati sensori per vigilare in modo discreto sulla posizione dell’anziano/a all’interno dell’appartamento o per individuare situazioni di pericolo, come fuoriuscite di gas o fumo; è stata cambiata l‘illuminazione con un tipo di luce biodinamica; sono stati forniti dei dispositivi tra cui un tablet per svolgere giochi ed esercizi per rallentare il decadimento cognitivo, uno smartwatch per monitorare varie funzioni vitali ed un altoparlante intelligente. Tutti questi dispositivi erano collegati tra loro e tramite una piattaforma era possibile definire delle regole e soluzioni personalizzate. Le regole sono il frutto di un accordo tra persona anziana e caregiver (formale e/o informale), col supporto del team del progetto.

Le regole definite, i cui obiettivi rientravano nelle quattro grandi aree „sicurezza“, „salute“, „benessere“ e „comfort“ sono spaziate dall‘invio di notifiche o allarmi personalizzati per ricordare di prendere delle medicine a determinati orari, all‘accensione automatica dell‘illuminazione in determinate situazioni (ad esempio all‘accensione automatica di lightstrips e delle luci del bagno qualora la persona si fosse alzata durante la notte), a ricordare di svolgere attività importanti come il pranzo, di fare una passeggiata o di recarsi ad un appuntamento, fino al ricordo attivo di svolgere gli esercizi cognitivi e di ricevere anche un feedback sui risultati ottenuti.

Dall‘interazione con le persone che hanno partecipato ai test (anziani e caregivers) è emersa l‘importanza dell‘utilizzo della tecnologia come supporto dell‘autonomia delle persone anziane mantenendo però sempre al centro la persona. Nella definizione di regole e soluzioni personalizzate è necessario usare cautela pesando bene i bisogni di supporto ed i bisogni di mantenere una vita autonoma, prestando la giusta attenzione al „timore di affidarsi troppo a delle tecnologie“ magari per dei periodi di tempo limitato. La modifica delle abitudini di persone fragili potrebbe difatti causare situazioni di stress e risultare quindi contro-produttiva. La scelta di quali dispositivi adottare e quali regole definire sono quindi decisioni molto importanti che però non possono sostituire il bisogno naturale del contatto umano e della socialità.
 
 
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